14/11/2025 MESTRE – Il femminicidio di Giulia Cecchettin. Con l’udienza nell’aula bunker di Mestre, questa mattina la condanna all’ergastolo di Filippo Turetta è diventata definitiva. «Situazione singolare» l’ha definita il presidente della Corte. || Il processo a carico di Filippo Turetta per aver ucciso Giulia Cecchettin, è finito con la condanna all’ergastolo. La breve udienza, si è svolta nell’aula bunker di Mestre, dove l’imputato non era presente, di fronte alla Corte d’assise d’appello di Venezia, che, alle 10.38, ha preso atto della rinuncia dei ricorsi presentati dalla difesa dell’imputato prima, e dalla procura generale poi. La sentenza di primo grado passa quindi in giudicato con il riconoscimento dell’aggravante della premeditazione (e non dí crudeltà e stalking) e Turetta, oggi in aula rappresentato dai sostituti dei legali Caruso e Cornaviera, resterà in carcere per scontare la pena. «Una situazione singolare» l’ha definita il presidente della corte Michele Medici, un caso unico, il legale di Gino Cecchettin, nemmeno lui presente in aula come il resto dei familiari.Una sentenza che il legale di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, sostiene porti a riconoscere il “movente di genere”. – Intervistati AVV. STEFANO TIGANI (LEGALE GINO CECCHETTIN), AVV. NICODEMO GENTILE (LEGALE ELENA CECCHETTIN) (Servizio di Ilaria Marchiori)


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