PADOVA | L'ASTENSIONISMO COLPISCE ANCHE PADOVA, CHE MAI ERA SCESA SOTTO AL 50 PER CENTO - TELENORDEST

26/11/2025 PADOVA – Il PD che resta il primo partito, il calo di Forzai Italia, il candidato del centrosinistra Manildo che supera in qualche seggio il neo presidente Stefani. Sono alcune delle caratteristiche del voto regionale a Padova e provincia. || Debutti e conferme in provincia di Padova nel nuovo Consiglio Regionale. Prima notizia la tenuta del Partito Democratico, specie in città, nonostante il travolgente risultato della Lega. Lega che ora comincerà a mettere pressione poliica sul centrosinistra in vista della scadenza del mandato, nel 2027, per il sindaco Sergio Giordani.Un’altra novità, questa però negativa, è il dato sull’affluenza. Con il 49,3% si è registrato il peggior risultato di sempre per Padova, che mai era scesa sotto il 50%. Collegato alla tenuta del centrosinistra anche il risultato del candidato presidente Giovanni Manildo, che in alcune sezioni di Padova, specie quelle della zona nord della città, ha addirittura superato il neo presidente Alberto Stefani. Nel centrodestra, invece, risultati diversi, anzi diversissimi tra i tre principali partiti. Detto della Lega, che passa dalle ultime elezioni, giugno 2024, dal 6,7 al 25 per cento, spicca anche il risultato di Fratelli d’Italia. Salgono al 14%, ma speravano in un esito molto più positivo, e restano invece dieci punti dietro alla Lega. Forza Italia fa peggio. Aveva superato il 7% alle ultime europee, ora torna indietro, al 4,6. E ora, nel giro di un mese circa, scatterà la convalida degil eletti, e quindi dimissioni o rinunce incrociate per consiglieri, assessori, sindaci del Veneto. Da sottolineare infine il risultato dell’Udc a Carmignano di Brenta. Afflusso record alle urne, e metà dei voti, altro record, per il sindaco Pasqualon, sostenuto dal senatore De Poli, uomo simbolo della Democrazia Cristiana. (Servizio di Federico Fusetti)

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