03/12/2025 PADOVA – Dopo il via libera per accedere al suicidio assistito in Svizzera, Roberto, gravemente malato, chiede di poter porre fine alle sofferenze a casa sua. Assistito dall’Associazione Coscioni, attende ora la nuova relazione della Asl || Roberto ha 67 anni, vive in Veneto, e da anni convive con un glioma diffuso diagnosticato nel 2006. Il tumore, cresciuto lentamente, oggi gli provoca fino a 20 crisi epilettiche quotidiane e gravi problemi nel camminare, tra dolori intensi e perdita di equilibrio che lo portano spesso a cadere. Sentendo di non poter più sostenere una condizione che considera priva di dignità, nell’ottobre 2024 Roberto ha chiesto alla sua ASL di verificare se possiede i requisiti per il suicidio medicalmente assistito. L’azienda sanitaria ha nominato una commissione nel dicembre 2024, ma da allora il nulla.A marzo 2025, dopo cinque mesi senza risposte ha inviato una diffida all’ASL, denunciando che l’attesa sta aggravando le sue sofferenze e limitando il suo diritto a decidere sul proprio percorso di fine vita. Nel frattempo è arrivato il via libera per il suicidio medicalmente assistito in Svizzera, ma il desiderio di Roberto è di averlo in casa sua.Roberto vuole evitare lo scenario peggiore: perdere ogni capacità cognitiva e di conseguenza l’occasione di scegliere. – Intervistati Avv. FILOMENA GALLO (Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni) (Servizio di Marta Zatta)


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