12/12/2025 PADOVA – L’Associazione dei Comuni del Veneto fa il bilancio del 2025, e teme ulteriori tagli, specie per le realtà più piccole. Il rischio è quello di un ulteriore aumento delle tasse locali. || Tempo di assemblea annuale per l’Anci Veneto, l’associazione dei comuni, alle prese con molte sfide per il futuro. Appuntamento a Padova, anche se più di qualche sedia è rimasta vuota. Molti i sindaci impegnati con la chiusura del bilancio, e con molte sfide. L’impatto della manovra finanziaria del Governo sui comuni, il sostegno alle piccole realtà, quelle sotto ai 5mila abitanti, che sono la maggioranza. La digitalizzazione, l’intelligenza artificiale, la sicurezza, i rimborsi dei danni da maltempo. Una comunità molto unita, quella dei primi cittadini.In veneto sono 560 i sindaci con i conti in ordine, che non spendono più del dovuto ma che faticano anche a mantenere servizi e assistenza. L’Anci, che è una sorta di sindacato, si batte per questo, e il presidente Conte lo fa senza guardare al colore politico di Governo, Regione o singoli comuni.Altro tema strategico quello della sicurezza. Furti, baby gang, truffe agli anziani sono argomenti sui quali i cittadini chiedono una risposta direttamente al loro sindaco. E i sindaci hanno armi spuntate, perché la competenza perlopiù non è loro. Ma, tanto per cominciare, qualche semplice correzione è possibile senza troppe rivoluzioni. – Intervistati ELISA VENTURINI (Vicepresidente Anci Veneto), MARIO CONTE (Presidente Anci Veneto), GIACOMO POSSAMAI (Vicepresidente Anci Veneto) (Servizio di Federico Fusetti)


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