28/01/2022 PADOVA – Restano 270.000 i positivi in Veneto ma si confermano dati in leggero calo. Dalla sede di Azienda Zero a fare il punto della situazione è il responsabile della sanità veneta Luciano Flor che sul minacciato sciopero informatico di due sigle di medici di medicina generale avverte: «E’ il momento della responsabilità». || Un fronte nuovo della pandemia quello da cui forse stiamo uscendo. A scattarne la fotografia è Luciano Flor, direttore generale della sanità del Veneto. 270.000 positivi, a dicembre 2020 erano 100.000, 12.000 classi in quarantena, 2000 sanitari positivi in questo momento. Va avanti anche la vaccinazione con un fine settimana che si annuncia intenso e 230.000 appuntamenti solo nella giornata di sabato. Numeri impressionanti che fanno respingere al mittente ogni possibile critica. In un momento come questo, impossibile anche solo pensare al minacciato sciopero informatico dei medici di medicina generale aderenti ai sindacati Snami e Smi mentre non aderiscono i medici di Fimmg. Uno sciopero non giustificato soprattutto se si guarda a un fronte caldo come quello dei tamponi. Tabelle alla mano, Luciano Flor mostra come solo il 3% dei tamponi effettuati il 26 gennaio sia stato fatto dai medici di medicina generale o dai pediatri di libera scelta, 256 medici li hanno fatti su 2780 totali. Un sistema da rivedere che andrà verso una sempre maggiore informatizzazione dei dati sanitari, come del resto previsto dal Governo. Un sistema sanità che, a differenza delle ondate precedenti, ha cercato di tenere i servizi aperti, il più possibile, grazie anche i 7.000 arruolamenti di personale avvenuti in due anni, duemila dei quali diventati dipendenti a tempo indeterminato. – Intervistati LUCIANO FLOR (Direttore Generale Sanità del Veneto) (Servizio di Chiara Gaiani)


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