02/02/2022 TREVISO – Con lo switch off, da marzo oltre un milione di veneti potrebbe non vedere più tutte le emittenti locali. In una lettera congiunta, gli editori si appellano al Governo perché colga l’ultima occasione per risolvere la complessa situazione. || All’inizio di marzo, con il nuovo switch off, più di un milione di veneti potrebbe non riuscire più a vedere, sul proprio televisore, le emittenti locali. A denunciarlo è una lettera indirizzata al ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, sottoscritta da tutte le emittenti televisive del Veneto, per chiedere al Governo un intervento urgente. In mancanza del quale, non solo sarebbe messa a rischio la sopravvivenza delle emittenti stesse, ma anche la legittima, doverosa pluralità d’informazione offerta ai cittadini. In Veneto, l’autorità per le garanzie ha pianificato una sola frequenza di primo livello per tutte le emittenti locali e ben 12 per quelle nazionali. Quell’unica frequenza, però, sottosta a limitazioni insormontabili che garantiscono una copertura solamente teorica: in pratica, la provincia di Verona, quella di Rovigo e il Veneto orientale, compresa la Sinistra Piave Trevigiana, non potranno ricevere il segnale delle televisioni locali nello stesso modo delle nazionali. Istanze che la Regione Veneto ha già portato negli ultimi mesi all’attenzione del ministro, e alcuni passi in avanti ne sono stati fatti. Ma resta l’ostacolo principale: i vincoli che limitano l’utilizzabilità e la ricevibilità del segnale, su cui ha esclusiva competenza il Governo. Per questo, le emittenti chiedono tutte insieme di sfruttare l’ultima occasione per risolvere la situazione: inserire nella legge di conversione del “Decreto Milleproroghe” un emendamento che consenta all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di intervenire attenuando i vincoli che penalizzano le emittenti locali. Solo così si potrà evitare che larghe fasce di popolazione debbano rinunciare all’informazione locale, con tutte le ricadute che questo avrebbe anche in termini di riduzione di investimenti e posti di lavoro. (Servizio di Lina Paronetto)


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