08/02/2022 LEGNARO – Annata 2021 nel complesso positiva per l’agricoltura veneta, così recita il rapporto della Regione. Per il 2022 preoccupano i costi per energia e acqua. || 6 miliardi e 400 milioni di euro. E’ stato il valore dell’agricoltura Veneta nel 2021. Un +4,1% SUL 2020 che CHE NEPPURE IL COVID HA FERMATO.L’anno scorso la regione ha erogato 963 milioni al sistema agricolo veneto. I diversi settori hanno avuto andamenti differenti, ma -dice il rapporto regionale- con evidenti segni di ripresa: continua la corsa del vitivinicolo; tiene il latte anche se pagato sempre troppo poco; stabile il settore della carne. Male la frutta penalizzata dalle gelate tardive e dalla cimice asiatica. Positivo il comparto della pesca. Molto bene per i cereali autunno-vernini. Annata sfavorevole per quelli a semina primaverile. Più colza e meno girasole tra le colture industriali; in flessione la barbabietola, in crescita il tabacco. Si sono seminati meno radicchio e lattuga; In crescita invece le superfici ad aglio e cocomero. Continua la corsa inarrestabile del comparto vitivinicolo con l’aumento della superficie vitata in gran parte Doc/Docg e IGT, sinonimi di alta qualità. Un 2021 buono per la pesca, con un più 8,9% di vendita di pesce locale e un fatturato salito del 10 per cento sul 2020, pari a oltre 42 milioni di euro. In un momento di ripresa per l’agricoltura veneta incombono ora gli aumenti dei costi energetici. – Intervistati FEDERICO CANER (Assessore regionale Agricoltura), NICOLA DELL’ACQUA (Direttore Veneto Agricoltura) (Servizio di Guido Barbato)