02/03/2022 PADOVA – L’assistenza ai profughi ucraini passa anche per le loro condizioni di salute. Per questo al Regione a chiesto alle strutture pubbliche di essere pronte per tamponi, vaccini e ricoveri. || Anche la sanità padovana è pronta a fare la sua parte nell’assistenza ai profughi ucraini che stanno cominciando ad arrivare in Veneto. Il coordinamento dell’accoglienza partirà naturalmente dalla Regione, mentre l’Azienda Ospedaliera di Padova, grazie anche alle sue eccellenze internazionali, si è già attivata per fornire servizi, a partire da quelli più quotidiani come i tamponi.Dopo i primi arrivi, infatti, si è attivata la macchina sanitaria, e in particolare a Padova sono arrivate richieste di chiarimenti e di intervento per i casi più difficili, che necessiteranno di un ricovero o di terapie particolari. Ovviamente ad esempio tutta l’attività pediatrica, da sempre abituata ad accogliere e assistere minori in situazioni difficili, anche provenienti dall’estero con patologie gravi, è pronta a entrare in azione senza paricolari criticità.Il primo passaggio è quello dell’arrivo di 65 persone al Seminario Minore di Rubano, la maggior parte dei quali sono minori, anche senza familiari. Da loro, attraverso chi li assiste, partirà la verifica della situazione sanitaria e l’eventuale necessità di visite, esami o ricoveri. – Intervistati GIUSEPPE DAL BEN (Direttore Azienda Ospedaliera Padova) (Servizio di Federico Fusetti)


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