03/03/2022 PIOVE DI SACCO – I carabinieri e la procura stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Yassine Neccach il 37enne marocchino trovato carbonizzato nell’ex canile di Piove di Sacco. Indagato un amico. Si attende l’esito dell’autopsia || Il mistero della morte di Yassine Nekkach, il 38enne marocchino trovato carbonizzato all’interno del ex canile di Piove di Sacco, si infittisce dopo che la Procura di Padova ha iscritto nel registro degli indagati un 34enne connazionale e amico della vittima. Si continua ad indagare per omicidio colposo, ma gli investigatori vogliono chiarire il ruolo dell’uomo che ha trascorso con Yassine Nekkach le ultime ore di vita. La vittima infatti risiede a Pontelongo con la moglie e le due figlie. Era uscito di casa domenica pomeriggio, l’ultima telefonata alla famiglia l’aveva fatta verso sera, poi più nulla. Secondo quanto ricostruito dal 34enne indagato i due avevano trovato riparo nell’ex canile abbandonato dopo aver trascorso il pomeriggio con degli amici. Qui avrebbero acceso un fuoco per scaldarsi e si sarebbero assopiti forse a causa dell’alcol. Quando l’incendio ha iniziato a invadere lo stabile, si sarebbe dato alla fuga senza dare l’allarme per salvare il connazionale. Le fiamme, secondo la ricostruzione degli investigatori, sarebbero divampate da una candela lasciata accesa. Ma chi dei due l’ha portata? un altro interrogativo a cui i carabinieri stanno cercando di dare risposta è: il 34enne si è intenzionalmente dimenticato di svegliare Yassine o in preda alla paura ha pensato solo a scappare? Entro questa settimana la procura darà incarico al medico legale di eseguire l’autopsia sul cadavere per capire se ci siano segni di violenza. (Servizio di Valentina Visentin)


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