06/07/2023 PADOVA – A sei anni dall’inizio dell’indagine sui permessi di soggiorno falsi va in carcere l’ex polizotto mente del sistema corrotto || La cassazione ha confermato la condanna di primo e secondo grado per Renzo Dalla Costa l’ex sovrintendente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Padova considerato la mente di un mercato sporco di permessi di soggiorni, ottenuti dagli stranieri in cambio di tangenti. Per l’ex poliziotto da lunedì si sono aperte le porte del carcere per espiare la condanna definitiva di 5 anni. L’indagine che lo aveva portato agli arresti domiciliari era iniziata 6 anni fa, ed era stata condotta dalla Squadra Mobile della Questura. Insieme a Dalla Costa erano finiti nei guai almeno altri tre poliziotti dell’Ufficio Immigrazione. Il sistema corrotto si basava sulla compiacenza di alcuni professionisti che garantivano fittizzi contratti di lavoro e alloggio in modo tale che i poliziotti compiacenti potessero compilare falsi documenti per la regolarizzazione degli stranieri. Almeno 400 i permessi di soggiorno falsi rilasciati da Dalla Costa che in tre anni dal 2013 al 2016 avrebbe intascato grazie a questo sistema 200 mila euro. A pagare per i permessi falsi erano soprattutto cittadini cinesi che sbrosavano fino a 2500 euro per otternere i documenti falsi. Il 55enne ex poliziotto in questi anni ha scontato già 6 mesi di arresti domiciliari, nell’aprile del 2019 la condanna in primo grado confermata in appello nel 2021 e dieci giorni fa dalla Cassazione. (Servizio di Valentina Visentin)