08/01/2024 PADOVA – Da oltre un decennio lo stabile dell’ex Configliachi è un buco nero nel quartiere Arcella, covo di sbandati e degrado. La morte dei tre senza tetto nella notte dell’Epifania è stata una tragedia annunciata. || Non è ancora stato identificato il terzo straniero morto all’interno dell’ex Istituto Configliachi di via Reni a Padova insieme a due giovanissimi tunisini asfissiati dalle esalazioni letali di un braciere che avevano acceso per scaldarsi. In procura è stato aperto in queste ore un fascicolo d’indagine e il pubblico ministero per escludere ogni dubbio ha disposto l’autopsia sui tre corpi. La tragedia avvenuta sabato sera nelle stanze del degrado dello stabile abbandonato nel cuore del quartiere Arcella purtroppo è il triste epilogo della storia di questo edificio lasciato in stato di abbandono da oltre dieci anni e diventato un luogo di bivacco scelto da sbandati e senza fissa dimora come alloggio di fortuna tra la sporcizia e l’immondizia. Per chi vive nel quartiere Arcella, la morte dei tre giovanissimi stranieri è una tragedia annunciata, come spiega lo scultore Elio Armano che da anni denuncia il degrado dello stabile del Configliachi abbandonato e in disuso per un empasse burocratico.Dalle finestre chiuse della gratte si aprono scorci di miseria, le stanze del degrado. E’ in una di queste che sono morti i tre stranieri, due di loro sono tunisini di 24 e 18 anni con precedenti per spaccio, irregolari sul territorio. Per entrare nell’edificio aprono varchi nelle recinzioni come questo ancora visibile e qui allestiscono i loro alloggi di fortuna con bracieri che possono essere letali per le loro esalazioni negli ambienti chiusi. Sul caso è intervenuta anche l’assessora al sociale Margherita Colonnello. – Intervistati ELIO ARMANO (Scultore), MARGHERITA COLONNELLO (Assessora al Sociale del Comune di Padova) (Servizio di Valentina Visentin)


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