09/05/2024 PONTE SAN NICOLO’ – Un mese fa la strage della centrale elettrica di Suviana. Oggi il ricordo a Bargi, ieri a Bologna la commemorazione che ha riunito i famigliari delle vittime, tra di loro anche il padovano Adriano Scandellari ingegnere esperto di Enel Green Power. || “Noi familiari delle vittime del disastro alla centrale di Bargi da quasi un mese ci troviamo a vivere situazioni che nessuno aveva previsto e che molti di noi non avevano mai sperimentato sulla propria pelle. Abbiamo nella mente tante domande a cui non troviamo risposta”. Le parole sono state pronunciate da don Leonardo Scandellari, parroco della chiesa di San Prosdocimo a Padova e fratello di Adriano Scandellari, ingegnere di Ponte San Nicolò e una delle sette vittime della strage della centrale di Bargi sul lago di Suviana. Don Scandellari ha parlato dal sagrato della basilica di San Petronio, in piazza Maggiore a Bologna, durante la cerimonia della benedizione della Madonna di San Luca alla città, che quest’anno è stata anche l’occasione per ricordare le vittime dell’ennesima strage sul lavoro avvenuta lo scorso 9 aprile. “Non vogliamo dimenticare nemmeno quanti attualmente sono impegnati a far luce su quanto successo e quelli che si sono attivati per assistere le nostre famiglie nelle difficoltà inattese che si sono create”, ha continuato Scandellari, ricordando anche i feriti due sono veneti, l’ingegnere di Noventa Padovana Stefano Bellabona ricoverato nel reparto Grandi Ustionati di Padova e il veneziano Sandro Busetto ricoverato a Pisa. Oggi alla centrale di Bargi, a un mese dalla strage, si terrà un momento di ricordo dei dipendenti di Enel Green Power. (Servizio di Valentina Visentin)


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